di Rosaria Alvaro* In apertura
“Limite” è una di quelle parole che, a prima vista, sembrano evocare solo ostacoli e restrizioni. Ma se ci soffermiamo un momento a riflettere, ci accorgiamo che ogni limite è anche una soglia, una linea che separa ma al contempo è una sfida a superarla. Nella storia, chi ha saputo crescere lo ha fatto proprio confrontandosi con i limiti, rivedendo confini e regole, trovando sempre nuove soluzioni. Ed è proprio quello che fanno da sempre le Università: affrontano, sfidando, i limiti e i vincoli imposti, trasformandoli in opportunità di innovazione e cambiamento. Fin dalle loro origini, nel Medioevo, le Università si sono trovate a operare in contesti complessi, vincolanti che presentavano molti limiti. All’epoca, infatti, la conoscenza era controllata dal potere religioso e le istituzioni accademiche dovevano muoversi entro dei limiti dati da rigidi schemi imposti da strutture politiche e culturali dominanti. Nonostante ciò, le Università hanno saputo superare tali limiti. Anche nei momenti più bui della storia dove il limite diventava oppressione, le Università non hanno mai smesso di essere luoghi di resistenza culturale, custodendo idee, creando reti di sapere, contribuendo in modo determinante ai processi di cambiamento sociale superando i limiti imposti.
Oggi le sfide sono cambiate. Le istituzioni accademiche non sono più soltanto luoghi di trasmissione del sapere, ma veri e propri laboratori di innovazione sociale ed economica, posizionate al centro di una rete di relazioni che coinvolge territori, comunità, imprese e istituzioni. Ogni limite che incontrano – che sia di natura territoriale, tecnologica o normativa – è un’occasione per ripensare il loro ruolo e per ridefinire il concetto stesso di sviluppo. Pensiamo al territorio: le Università si inseriscono nei contesti locali come catalizzatori di crescita. Attraverso progetti di ricerca applicata, iniziative di sviluppo sostenibile e percorsi di formazione dedicati alle esigenze del territorio, contribuiscono a valorizzare le risorse locali e a rafforzare il tessuto sociale. In questo modo, il limite territoriale non è più una barriera, ma diventa uno spazio di azione creativa, dove il sapere accademico si intreccia con i bisogni reali delle comunità. Un’altra sfida cruciale è quella legata alla tecnologia. Il ritmo del progresso digitale impone alle Università di innovare continuamente i loro metodi di insegnamento e di ricerca. Tuttavia, il vero compito delle istituzioni accademiche non è solo quello di adottare nuove tecnologie, ma di guidarne lo sviluppo in modo etico,
3
*Prorettrice alle Politiche di innovazione sociale - rosaria.alvaro@uniroma2.it
Made with FlippingBook interactive PDF creator