MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89

ANNI 35

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1 Inserto di

POLITICA | SOCIETÀ | ECONOMIA | TERRITORIO

MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | SOMMARIO

SOMMARIO

11 ECONOMIA & SOCIETÀ 77 AZIENDE 113 SANITÀ 127 FORMAZIONE & UNIVERSITÀ

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PROTAGONISTI MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | PROTAGONISTI

in ordine alfabetico

ANDREA MARIA ANTONINI REGIONE MARCHE

PIERLUIGI BOCCHINI CONFINDUSTRIA ANCONA

GIORGIO CALCAGNINI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO

ROBERTO CARDINALI CONFINDUSTRIA MARCHE

GAETANO CASALAINA MECCANO S.P.A.

GUIDO CASTELLI COMMISSARIO ALLA RICOSTRUZIONE

MARCO FERRACUTI CISL MARCHE

MASSIMO FILENI FILENI ALIMENTARE

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | PROTAGONISTI

PROTAGONISTI in ordine alfabetico

VINCENZO GAROFALO ADSP MARE ADRIATICO CENTRALE

STEFANO GOLINELLI FARMACENTRO

SAURO GRIMALDI CONFINDUSTRIA MACERATA

JESSICA LANARI DELOITTE

FABRIZIO LUCIANI CONFINDUSTRIA FERMO

DORIANA MARINI DIENPI

GIAMPAOLO PETTINARI ORTO VERDE

JOHN FRANCIS MCCOURT UNIVERSITÀ DI MACERATA

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | PROTAGONISTI PROTAGONISTI

in ordine alfabetico

FILIPPO SALTAMARTINI REGIONE MARCHE

MATTEO RICCI COMUNE DI PESARO

PAOLO SILENZI CNA MARCHE

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Economia & Società

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L’economia dei numeri, della competitività e della sostenibilità

Abbiamo in questo Focus voluto interpretare le esigenze di conoscenza del tessuto economico marchigiano da parte di tanti operatori economici regionali e nazionali. E’ la prima tappa di un TOUR che ESG89 GROUP ha programmato per il 2024 che ci porterà in tante altre regioni d’Italia in quanto siamo da sempre convinti che i territori debbano essere approfonditi e raccontati in modo GLOCAL. Siamo, infatti, in un’economia interconnessa, variabile e alle dipendenze di eventi mondiali. Non si può più pensare, dunque, di chiudersi nei confini geografici o esaminare le direttrici in modo miope.

TOP 15 - ESERCIZIO 2018

RAGIONE SOCIALE

PROV FATTURATO

ARISTON S.P.A.

AN 1.612.134.000 €

CONAD ADRIATICO COOP

AP 725.996.000 €

TOD’S S.P.A.

FM 940.499.000 €

PROFILGLASS S.P.A.

PS 609.375.236 €

MAGAZZINI GABRIELLI S.P.A.

AP 684.678.489 €

A.C.R.A.F. S.P.A.

AN

N.D.

BIESSE S.P.A.

PU 740.159.000 €

FILENI ALIMENTARE S.P.A.

AN 402.700.167 €

TEAMSYSTEM HOLDCO S.P.A.

PU

N.D.

ELICA S.P.A. AN 472.387000 € API RAFFINERIA DI ANCONA S.P.A. AN 176.703.000 € CARNJ COOP AN 308.913.460 € RENCO GROUP S.P.A. PU N.D. ASK INDUSTRIES S.P.A. AN 226.462.725 € REMATARLAZZI S.P.A. MC 152.348.671 €

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Ora, più che in altri momenti, c’è la necessità di stare al passo con i tempi e, ove possibile, riuscire ad anticipare i fattori più dinamici. Scorrendo i vari interventi presenti in questo prezioso Focus dedicato alle Marche è evidente la consapevolezza di dover fare di più. Tutti!

E’ anche palpabile la volontà da parte degli attori coinvolti di spendersi per contribuire a risollevare l’economia regionale che negli ultimi anni ha sofferto più di altri territori. Il tessuto delle imprese, piccole, medie e grandi ha dimostrato, comunque, grande resilienza. E’ arrivato, pertanto, il momento della rinascita! Sostenibilità, digitalizzazione, formazione, internazionalizzazione, ricerca e sviluppo, nuovo credito… sono solo alcuni dei fattori su cui puntare, senza campanilismi, con la finalità di riportare la regione nelle

TOP 15 - ESERCIZIO 2022

RAGIONE SOCIALE

PROV FATTURATO

ARISTON S.P.A.

AN 2.378.000.000 €

CONAD ADRIATICO COOP

AP 1.107.416.401 €

TOD’S S.P.A.

FM 1.010.000.000 €

PROFILGLASS S.P.A.

PS 987.189.717 €

MAGAZZINI GABRIELLI S.P.A.

AP 888.604.095 €

A.C.R.A.F. S.P.A.

AN 856.618.577 €

BIESSE S.P.A.

PU 822.400.000 €

FILENI ALIMENTARE S.P.A.

AN 634.915.183 €

TEAMSYSTEM HOLDCO S.P.A.

PU 568.178.000 €

ELICA S.P.A. AN 548.547.000 € API RAFFINERIA DI ANCONA S.P.A. AN 462.185.030 € CARNJ COOP AN 445.114.274 € RENCO GROUP S.P.A. PU 444.013.000 € ASK INDUSTRIES S.P.A. AN 412.400.000 € REMATARLAZZI S.P.A. MC 323.906.995 €

posizioni che merita. E noi saremo qua a raccontarlo!

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Digitalizzazione. Per la regione è un limite o una risorsa? di Andrea Maria Antonini, Assessore sviluppo economico, agricoltura, commercio, digitalizzazione

La digitalizzazione non può rappresentare un limite, è semmai una sfida da vincere per cavalcare l’onda dell’innovazione. In un mondo sempre più connesso, la digitalizzazione non è più un’opzione, ma una necessità e le Marche, con il loro tessuto imprenditoriale dinamico e

In un mondo sempre più connesso, la digitalizzazione non è più un’opzione, ma una necessità

Andrea Maria Antonini Assessore sviluppo economico, agricoltura, commercio, digitalizzazione

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competitivo, hanno tutte le carte in regola per diventare un esempio virtuoso di sviluppo digitale. L’innovazione digitale rappresenta un ulteriore volano economico e sociale, costituendo un’importante risorsa da ottimizzare. La Regione ha già intrapreso un percorso virtuoso in questa direzione, investendo in infrastrutture digitali di ultima generazione e finanziando progetti per la diffusione della banda ultra larga. Tuttavia, per massimizzare i benefici e fare del digitale un vero e proprio trampolino per lo sviluppo economico e sociale, è necessario un impegno costante su più fronti. Uno dei nodi cruciali è rappresentato dalle competenze

digitali: non solo è fondamentale educare i cittadini all’uso consapevole delle tecnologie, ma è anche necessario formare profili professionali ICT altamente qualificati in grado di supportare le aziende nei processi di innovazione. In quest’ottica, la Regione Marche sta promuovendo diverse iniziative per colmare il divario di competenze. Il progetto “Bussola Digitale” mira a educare i cittadini alle competenze digitali di base, mentre è altrettanto importante concentrarsi sulla formazione di figure

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professionali specializzate in aree come la cybersecurity, l’analisi dei dati e lo sviluppo di software. Ed è in questo ambito che diventa fondamentale la creazione di sinergie tra i diversi attori del territorio: Regione, imprese, università (ben 4 nel nostro territorio) ed enti di ricerca devono collaborare per creare un ecosistema digitale collaborativo e innovativo. Le Marche inoltre sono una regione plurale e siamo ben consapevoli di quanto il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio sia fondamentale per implementare un ecosistema che, favorendo la sperimentazione di soluzioni digitali innovative su misura per

le esigenze del territorio, possa rafforzare il suo carattere competitivo. Con il bando “Servizi digitali integrati” abbiamo avuto modo di sperimentare con successo il partenariato pubblico privato: il progetto “Borgo digitale diffuso”, attraverso la sinergia tra istituzioni pubbliche locali ed enti privati, mira proprio a valorizzare le eccellenze e le peculiarità locali, fornendo nuove opportunità derivanti dall’integrazione e dalla digitalizzazione dei servizi.

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Rinascere dalle ceneri. Le Marche post terremoto di Guido Castelli, Commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia

Sostenibilità e innovazione sono due parole chiave per la rinascita dell’economia e della società marchigiana. Prima del sisma 2016 la nostra Regione, per anni all’avanguardia dello sviluppo imprenditoriale italiano - tanto da vederla sempre associata alla “locomotiva” produttiva delle regioni settentrionali - ha avviato una Sostenibilità e innovazione sono due parole chiave per la rinascita dell’economia e della società marchigiana

Guido Castelli Commissario per la ricostruzione post terremoto del centro Italia

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20 progetti hanno ottenuto finanziamenti per un totale di 20,9 milioni di euro. Nell’ambito degli investimenti di grande dimensione, sono stati finanziati 2 progetti con un totale di 23 milioni di euro in agevolazioni. Per quanto riguarda le iniziative di medie

transizione negativa che l’ha spinta verso le aree del Paese dallo sviluppo frenato e dal Pil ridotto, ma qualcosa di nuovo negli ultimi mesi si avverte e coincide con i segnali di resilienza e di ripresa che vediamo nei luoghi della ricostruzione post- sisma.

dimensioni, 16 progetti hanno ricevuto finanziamenti per un totale di 33 milioni di euro. La linea per l’avvio, la crescita e il rientro delle microimprese hanno visto un

Grazie alle risorse messe in campo dal programma NextAppennino, finanziato con il Fondo complementare Pnrr, abbiamo potuto misurare la voglia di ripresa del territorio.

Grazie alle risorse messe in campo dal programma NextAppennino abbiamo potuto misurare la voglia di ripresa del territorio

sostegno significativo con 337 progetti finanziati per un importo complessivo di 40,2

Ripeto spesso che c’è vita nel cratere. Per l’avvio, la crescita e il rientro delle PMI,

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milioni di euro in agevolazioni. Gli investimenti innovativi nelle PMI sono stati supportati tramite 166 progetti , con un finanziamento totale di 23 milioni di euro. Sono solo alcune delle cifre che ci devono rendere ottimisti per il futuro dell’Appennino centrale e degli insediamenti produttivi nelle Marche. A questi si devono aggiungere i sostegni alle attività sociali e culturali, al Terzo settore e alle realtà che promuovono arte e turismo. Non solo: formazione e ricerca sono essenziali capitoli del nostro impegno. I poli scolastici e quelli universitari fanno parte essenziale di questo processo. Nelle Marche viene finanziato il Centro di ricerca

su scienze e tecniche della ricostruzione con 18,2 milioni di euro. Avrà sede a Camerino, con Unicam come capofila. La ricostruzione post sisma ha bisogno di un territorio vitale e capace di motivare vecchi e nuovi residenti. Lo spopolamento è il grande nemico di tutte le aree interne. La sostenibilità e l’innovazione sono due leve essenziali per rigenerare un tessuto socio-economico capace di contribuire allo sviluppo di tutta l’Italia.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ ‘La natura della cultura’, come legarla alla sostenibilità

di Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro

Matteo Ricci Sindaco di Pesaro

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Pesaro 2024 è un progetto collettivo, che abbraccia le due grandi sfide epocali che stiamo vivendo: quella ambientale e quella culturale. Un binomio centrale nella dossier e del programma, sul quale stiamo costruendo il futuro della città. La Capitale italiana della cultura è un punto di partenza, dal quale vogliamo rilanciare la sfida della narrazione del nostro

sostenibilità e della cultura della pace. Innanzitutto mettendo

al centro le tematiche

Pesaro 2024 è un progetto collettivo, che abbraccia le due grandi sfide epocali che stiamo vivendo: quella ambientale e quella culturale

ambientali, non è un caso se il simbolo scelto, il nostro “albero della vita” è la Biosfera. Un’opera viva, interagibile

e in dialogo con la città e la collettività, ideata per narrare e condividere la natura della cultura della Capitale italiana

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della cultura e lanciare Pesaro nel futuro della modernità. La Biosfera è un’icona, un oggetto di design e di alta tecnologia, che ci renderà ancora più attrattivi e più competitivi, ma allo stesso tempo che farà riflettere sul cambiamento climatico. Un progetto realizzato grazie al bando vinto dal Comune di Pesaro, tramite l’assessorato all’Innovazione della Casa

delle Tecnologie Emergenti (CTE Square, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con 11milioni di euro) che comprende tra l’altro la realizzazione di progettualità tecnologiche di alto livello.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Marche, sì al programma del settore turismo 2024 per 60 milioni di euro

Una cospicua mole di risorse arriva per il rilancio del settore turistico marchigiano. Fondi europei, regionali e il fondo di rotazione statale per un totale di 60 milioni di euro da investire

nel biennio 2024-2026. “Grazie a questi mezzi – sottolinea il Presidente della Regione Francesco Acquaroli – potremo raggiungere gli obiettivi condivisi con il territorio e gli attori locali”. Miglioramento delle strutture ricettive, bandi per la creazione di prodotti turistici indirizzati alle aziende, bandi per l’attrattività dei territori comunali e promozione turistica a 360 gradi, sono le premesse dell’ambizioso progetto da portare avanti lavorando in sinergia con pubblici e privati. Protagonista di questo anno è la città di Pesaro, eletta capitale

Un anno importante per il turismo marchigiano che si prepara a valorizzare al massimo il proprio patrimonio territoriale

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della cultura 2024, titolo che coinvolgerà tutto il territorio provinciale per far scoprire ai visitatori, l’essenza della cultura marchigiana. I numeri presentati alla BIT 2024 a Milano fanno ben sperare preannunciando un turismo da numeri record che incoraggiano gli operatori del settore a migliorare sempre di più. Per ottenere i risultati desiderati, la chiave è una soluzione smart, un’organizzazione e un’accoglienza turistica al

passo con le esigenze della contemporaneità da incrementare con i circuiti turistici progettati sulle eccellenze territoriali.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Il porto di Ancona. I progetti in cantiere per favorirne lo sviluppo di Vincenzo Garofalo, Presidente Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale

Vincenzo Garofalo Presidente Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale

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Il porto di Ancona può contare sulla sua organizzazione multifunzionale, con la presenza di settori diversificati che ne garantiscono la competitività, l’integrazione ed efficienza produttiva. Come il resto della portualità nazionale e internazionale, è evidente che ci sono ricadute

lo sviluppo sia dello scalo dorico sia degli altri porti di nostra competenza fra Marche e Abruzzo, realizzando e potenziando infrastrutture

e banchine e migliorando i servizi per gli operatori, le imprese portuali e i passeggeri. Ancona, per la sua posizione baricentrica

sui traffici marittimi dovute alla congiuntura mondiale e alle grandi crisi che abbiamo dovuto

Come Autorità di sistema portuale, siamo impegnati nel favorire lo sviluppo sia dello scalo dorico sia degli altri porti di nostra competenza fra Marche e Abruzzo

affrontare in questi anni: pandemia, guerra Russia- Ucraina e ora il mar Rosso. Come Autorità di sistema portuale, siamo impegnati nel favorire

nel mare Adriatico, scalo di

riferimento delle Autostrade del mare, della rete centrale Ten-T e porto “core” dei

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corridoi europei Scandinavo- Mediterraneo e Baltico- Adriatico, può cogliere ulteriori opportunità di sviluppo dal suo essere parte di questo sistema infrastrutturale puntando anche sulla trasversalità fra Europa balcanica ed iberica e sul valore di essere parte del Polo intermodale Marche, costituito da porto, aeroporto e interporto. E proprio sull’aeroporto, credo che Regione Marche e Direzione generale stiano operando con il massimo impegno per potenziare i collegamenti dello scalo. Un’azione da cui potranno certamente nascere occasioni di sinergia con il porto.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Scenari geoeconomici, bilanci del 2023 e prospettive del 2024 per l’industria marchigiana

di Roberto Cardinali, Presidente Confindustria Marche

Il bilancio dell’ultimo anno evidenzia uno scenario di difficoltà dell’industria marchigiana. Il più recente report dal Centro Studi “Giuseppe Guzzini” di Confindustria Marche ha indicato una flessione, analoga a quella su scala nazionale, sia della produzione sia dell’attività commerciale, determinati prevalentemente dalla contrazione del mercato interno, mentre quello estero rimane in sostanza stabile. Le imprese vengono da criticità pregresse, a cui si sono aggiunti nuovi fronti di instabilità. Tuttavia, i primi mesi del

Roberto Cardinali Presidente Confindustria Marche

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2024 mostrano un moderato ottimismo degli operatori sugli ordini provenienti dai mercati esteri, segno che è necessario rafforzare le esportazioni con maggiore presenza estera e più esportatori abituali. Pur tenendo in considerazione il trend decrescente degli ultimi 10 anni del numero delle imprese marchigiane possiamo notare - per quanto riguarda i dati relativi al movimento delle imprese nel 2023 - un incremento

Il grande tema, in un mercato instabile e in continua mutazione, è la capacità di investire in percorsi di innovazione, ricerca, digitalizzazione, sostenibilità, internazionalizzazione. Sono questi i filoni più strategici per la competitività ed i più recenti bandi rivolti alle imprese hanno visto un’elevata partecipazione, in particolare su ricerca e sviluppo. Altro tema cruciale e priorità assoluta per la nostra regione è il

nelle Marche di società di capitali, cioè le realtà più strutturate e capaci di trainare positivamente la crescita, creando valore ed occupazione.

Il grande tema è la capacità di investire in percorsi di innovazione, ricerca, digitalizzazione, sostenibilità, internazionalizzazione

potenziamento infrastrutturale,

dal punto di vista viario, ferroviario e telematico.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Economia Marche, si prevede un 2024 complesso

Il Covid19, il caro energia, materie prime e carburante, l’inflazione, le dispute internazionali e l’aumento dei tassi di interesse sono solo alcune delle voci del lungo elenco di problematiche che si sono

susseguite negli ultimi anni. Stare al passo con eventi così dinamici ha richiesto un grande spirito di adattamento da parte dei settori produttivi marchigiani che, dallo scorso anno, non riescono a tirare un sospiro di sollievo. Di certo il 2023 non è stato meno impegnativo rispetto agli anni precedenti, solo nella provincia di Ancona sono circa 2000 le attività che hanno dovuto tirare giù le serrande. Tra le realtà maggiormente colpite ci sono il

Confartigianato e Cna ritraggono un quadro dell’economia marchigiana alquanto complesso da interpretare a causa del contesto

mutevole di riferimento

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turismo (-157), l’autotrasporto (-105), le costruzioni (-421 imprese) e il commercio di auto (-966 imprese). Il bicchiere è mezzo pieno se si considerano le attività di comunicazione e informazione (+66% rispetto al 2022), insieme al mondo della consulenza e innovazione che ha registrato +800 nuove partite Iva. Si parla di “intelligenza artigiana”, ingrediente essenziale della resilienza imprenditoriale marchigiana, «insostituibile all’intelligenza artificiale - sottolinea Marco Pierpaoli di Confartigianato - da coniugare tuttavia, a una consolidata riforma strutturale che renda più attraente il mondo dell’imprenditoria». I pronostici per il 2024 rispecchiano

quell’incertezza che caratterizza il presente, i delicati equilibri internazionali potrebbero ripercuotersi su approvvigionamento e sui volumi di esportazione.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Scenari socioeconomici, l’analisi di Deloitte Private

Scenari economici, passaggi generazionali, bilanci sostenibili e investimenti sul territorio, sono questi i temi affrontati da Deloitte, una delle aziende leader a livello internazionale in servizi di consulenza. Di seguito l’intervista di Jessica Lanari, partner responsabile dell’ufficio. Prospettive economiche. Come si presenta lo scenario economico delle Marche degli ultimi anni e quali sono le previsioni macroeconomiche per il 2024? “ L’economia marchigiana negli ultimi 10-15 anni ha subito un significativo rallentamento.

Scenari economici, passaggi generazionali, bilanci sostenibili e investimenti sul territorio, sono questi i temi affrontati da Deloitte

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Jessica Lanari Partner Deloitte

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ

I dati ci restituiscono una regione che si è allontanata dai modelli più virtuosi del nord- Italia, a cui era storicamente agganciata. Un’analisi recente del Sole 24 Ore indica come le Marche, insieme al Piemonte, guidino la classifica delle regioni italiane

prima volta annoverata tra le regioni europee “in transizione”. Quanto sopra restituisce il quadro di un contesto economico che con difficoltà ha reagito alle varie crisi che si sono susseguite, da quelle nazionali ed internazionali (prime fra tutte

dove lo stock di imprese è calato di più nel periodo dicembre 2013 – dicembre 2023. I dati del 2023, non ancora definitivi, ci parlano

quelle finanziarie, seguite dal Covid e dai recenti fenomeni bellici) a quelle locali (il terremoto prima, le

Il 2024 si apre in un contesto di incertezza e complessità, elementi questi confermati dai nostri osservatori e da quelli degli altri principali operatori economici

alluvioni poi). Il 2024 si apre in un contesto di incertezza e complessità, elementi questi confermati dai nostri osservatori e da quelli degli altri principali operatori economici.

di un incremento atteso di PIL nel 2023 che per le Marche si fermerà nell’intorno del 0,3%-0,4%, al di sotto delle media nazionale e recentemente la nostra regione è stata per la

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L’economia marchigiana ha del resto saputo esprimere anche delle eccellenze, pure in questi anni complessi, e rimane un contesto connotato da una forte spinta imprenditoriale. Permane quindi forte la fiducia nel tessuto produttivo locale, chiamato però più che in passato ad una visione consapevole della situazione, attuale e prospettica, nell’ottica di affrontare per tempo le numerose sfide competitive di contesto (internazionalizzazione, digitalizzazione, sostenibilità), sfruttando al meglio le opportunità che questa regione ancora offre. Fondamentale sarà anche il ruolo delle istituzioni, a cui si chiede di supportare le aziende locali, anche con interventi su alcuni nodi strutturali della Regione (viabilità, infrastrutture in generale,

accesso al credito)”. Passaggio generazionale, un fenomeno conosciuto nelle Marche. Quanto è diffusa oggi, la pratica di tramandare l’attività di famiglia da genitore in figlio? I giovani marchigiani hanno ancora lo sguardo sul territorio o puntano a contesti sempre più internazionali? “La struttura imprenditoriale marchigiana non è molto dissimile da quella nazionale e presenta una forte, anzi se possibile ancora più marcata, connotazione familiare. Il tessuto imprenditoriale marchigiano è infatti caratterizzato per il 71% da PMI (con più di tre addetti) a conduzione familiare; questa caratteristica rappresenta un elemento di forza della realtà

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– emerge una sostanziale differenza tra realtà virtuose,

aziendale locale ma, in alcuni casi, può anche

rappresentare un aspetto di debolezza, in

che hanno saputo quindi gestire questo momento di passaggio in modo efficace, e situazioni più critiche, che hanno portato finanche a crisi e difficoltà societarie. Uno degli elementi che contraddistingue le due situazioni è senza dubbio la capacità dell’imprenditore di affrontare per tempo un momento così delicato nella

Il tessuto imprenditoriale marchigiano è caratterizzato per il 71% da PMI (con più di tre addetti) a conduzione familiare; questa caratteristica rappresenta un elemento di forza della realtà aziendale locale ma, in alcuni casi, può anche rappresentare un aspetto di debolezza

particolare quando le società si trovano ad affrontare un momento così delicato come quello del passaggio generazionale, tema fondamentale per lo sviluppo futuro dell’economia della Regione. Dai nostri osservatori sul tema – e ricordiamo come Deloitte, con la sua funzione Private, analizzi ormai da molti anni il fenomeno

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storia aziendale. La maggioranza delle aziende familiari colloca questo passaggio nel medio-lungo periodo; secondo i dati Istat, delle 23mila aziende marchigiane circa il 18,3% nell’ultimo decennio ha affrontato o dovrà affrontare il passaggio generazionale. Le analisi e le esperienze di Deloitte Private indicano, in particolare nelle Marche, esempi di successo, con giovani inseriti per tempo nei contesti aziendali familiari, magari dopo avere conseguito esperienze, formative e professionali, in altri ambiti. I giovani possono portare nuove conoscenze, esperienze e dinamicità, specie in un contesto come quello attuale, sempre più complesso ed in continuo cambiamento – basti pensare alle sfide del

digitale, della sostenibilità, dell’intelligenza artificiale. Da questo punto di vista spesso sono proprio le nuove generazioni che spingono maggiormente sulla crescita estera o su quella per linee esterne. La cosa importante, è consentire ai giovani di subentrare in maniera consapevole, lasciando loro la scelta se proseguire, o meno, nell’attività imprenditoriale. Troppo spesso le storie di insuccesso sono infatti dovute a modelli pre-imposti, quando i soggetti che subentrano non necessariamente hanno motivazioni o aspirazioni legate alla conduzione dell’impresa di famiglia”.

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Sostenibilità e bilancio sostenibile. Quali sono le sfide relative ai temi ESG, anche in termini di rendicontazione, per le aziende marchigiane e quali gli obiettivi green? “ La transizione ad una società più sostenibile fondata sui tre pilastri della sostenibilità ESG – ambientale, sociale e di governance – è già in atto, soprattutto nel contesto comunitario. In questo senso, il 2024 e soprattutto il 2025 saranno anni decisivi per le strategie green delle società, che interesseranno un perimetro di aziende sempre maggiore, iniziando dalle grandi imprese fino ad arrivare alle PMI. La regolamentazione da questo punto di vista gioca un ruolo importante per guidare le aziende ad uniformare le metodologie di rendicontazione, come

dimostra la recente Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La normativa europea richiederà infatti ad una vasta platea di aziende (sostanzialmente le quotate nel 2024, le PMI a partire dal 2025), di rendicontare sui temi ESG direttamente nel proprio bilancio (o meglio, nella relazione sulla gestione); gli amministratori saranno quindi chiamati a rappresentare i KPI di sostenibilità, i propri indirizzi strategici, i dati della c.d. tassonomia e a renderli pubblici; gli stessi saranno responsabili dei dati forniti, da sottoporre a verifica da parte di un soggetto terzo indipendente, e le informazioni riportate saranno disponibili ad una vasta platea di Stakeholders. Il focus delle aziende dovrà

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essere quello di sfruttare l’opportunità offerta dalla CSRD per implementare strategie di sostenibilità in modo da guidare ed armonizzare i cambiamenti a tutti i livelli dell’organizzazione. Deloitte, in collaborazione con il Sole 24 Ore, ha pubblicato recentemente “L’Azienda Sostenibile – investimenti,

manager e tecnologie per il futuro dell’impresa”, in cui approfondisce il ruolo delle nuove figure dedicate alla sostenibilità che permettono alle aziende di intraprendere questo percorso sempre più necessario. La figura del Sustainability Manager sarà sempre più centrale nell’assetto

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organizzativo, in quanto sarà in grado di rispondere alle esigenze di trasparenza, comunicazione e buone pratiche dell’impresa e dei suoi Stakeholder. È ormai dimostrato che investire sulla sostenibilità apporta benefici di crescita grazie

parte degli investitori e degli istituti finanziari sono sempre più frequenti, e aver raggiunto e rendicontato i criteri ESG agevola l’accesso

al vantaggio competitivo acquisito, al

al credito. Allo stesso modo, i consumatori e i clienti sono sempre più informati e consapevoli sulle tematiche di sostenibilità e richiedono trasparenza a riguardo su tutta la catena del valore. In questo quadro, un vasto numero di aziende

Il focus delle aziende dovrà essere quello di sfruttare l’opportunità

migliore accesso ai finanziamenti, al migliore adattamento al mercato e alla fidelizzazione dei clienti. È importante sottolineare che già oggi, quindi prima della prossima obbligatorietà, le richieste sulla rendicontazione di sostenibilità da

offerta dalla CSRD per implementare strategie di sostenibilità in modo da guidare ed armonizzare i cambiamenti a tutti i livelli dell’organizzazione

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marchigiane saranno presto chiamate a rendicontare sulla sostenibilità; la sfida sarà ancora una volta quella di affrontare per tempo i temi posti, per poterne sfruttare i relativi vantaggi competitivi e non farsi trovare impreparati”. Glocalismo. In che modo Deloitte può identificarsi nell’espressione “glocal” e quali sono le strategie per promuovere l’agire territoriale in un contesto contemporaneo complesso come il nostro? ” Il panorama economico- industriale marchigiano, e così quello italiano, è caratterizzato da una grande frammentazione dimensionale, dovuta a storie imprenditoriali uniche, legate soprattutto agli imprenditori e alle famiglie di imprenditori che hanno scritto la storia delle

imprese e hanno trasmesso le proprie esigenze, aspettative e strategie per il futuro. Vale la pena ancora una volta di ricordare come l’Italia sia uno dei paesi europei con la maggior concentrazione di PMI; di conseguenza l’internalizzazione, unitamente a nuove forme di finanziamento e a ripensamenti nei processi produttivi, volti a creare maggior valore e redditività per le aziende, possono essere la chiave per il sostegno e

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lo sviluppo di quest’ultime. Deloitte è un Network internazionale presente in oltre 150 paesi, che mette al servizio delle aziende e degli imprenditori professionalità specialistiche volte a supportare progetti e trainare risultati. La sua vocazione internazionale – in questo senso può definirsi una azienda Globale a

360 gradi- non le impedisce tuttavia di essere profondamente presente e radicata sul territorio. In Italia, dove Deloitte è presente da circa 100 anni ed attualmente impiega più di 13.000 persone, risulta attiva con 24 uffici, dislocati in tutto il territorio nazionale. Nelle Marche, in particolare, siamo presenti

Nonostante le difficoltà ed incertezze che hanno in questi anni messo alla prova la nostra economia locale, continuo a ritenere le Marche un tessuto economico ricco di imprenditori capaci ed instancabili, a cui è necessario offrire i nostri migliori servizi professionali

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da più di 30 anni, con un partner interamente dedicato alle aziende locali. Da alcuni anni abbiamo ampliato la gamma dei servizi del nostro ufficio di Ancona, con una particolare attenzione ai temi ESG; attualmente l’ufficio conta più di 30 persone, con un committment specifico sul territorio. A riprova della volontà di continuare ad investire nelle Marche, lo scorso anno ad Ancona è stata inaugurata la nuova sede, che risponde ai migliori requisiti in termini di salute, sicurezza e innovazione. Io stessa, dopo un’esperienza all’estero e successivamente nella sede romana di Arthur Andersen, ho

deciso molti anni fa di tornare nelle Marche e di assumere la responsabilità del locale ufficio. Nonostante le difficoltà ed incertezze che hanno in questi anni messo alla prova la nostra economia locale, continuo a ritenere le Marche un tessuto economico ricco di imprenditori capaci ed instancabili, a cui è necessario offrire i nostri migliori servizi professionali. La sfida maggiore è quella di crescere insieme, riagganciando presto il treno del Nord: le Marche hanno tutte le capacità per farcela”.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Luci e ombre del tessuto socio-economico marchigiano

Paolo Silenzi Presidente Cna Marche

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Luci e ombre del tessuto socio-economico marchigiano. Desertificazione dei servizi bancari, le difficoltà legate alla mobilità internazionale e la preservazione del Made in Marche in un contesto internazionale altamente globalizzato. A parlarne è Paolo Silenzi, presidente di Cna Marche. Si è da poco concluso un 2023

nelle nostre micro e piccole imprese di personale giovane e motivato. Sono fattori che richiedono alcune condizioni e non sono facili da conseguire. Le condizioni sono innanzitutto culturali: l’orientamento attuale è quello che porta a prediligere i licei piuttosto che le scuole tecniche e professionali. Alla base vi è ancora l’idea che il lavoro nelle

imprese, specie quelle di piccola dimensione, in particolare quelle manifatturiere, sia faticoso e povero di opportunità di carriera. La realtà è assai diversa

in chiaroscuro per l’economia marchigiana. Come crede si possa unire l’artigianato della tradizione con le tecnologie

Unire l’artigianato della tradizione con le tecnologie

avanzate e sostenibili del futuro

avanzate e sostenibili del futuro per elevare il ‘Made in Marche’? “ Artigianato della tradizione e artigianato digitale, tecnologico e sostenibile si uniscono con la formazione e con l’inserimento

ma alcuni atteggiamenti cambiano lentamente e così occorrerà fantasia e creatività per portare giovani nativi digitali adeguatamente preparati nelle nostre micro

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e piccole imprese sia come lavoratori, sia come imprenditori. E occorrerà aumentare l’accesso alle università: nella nostra piccola regione ne abbiamo ben quattro ma il tasso di scolarizzazione terziaria rimane largamente inferiore a quello dei principali Paesi europei. Di nuovo una questione culturale: riuscire a capire quanto è importante investire nell’alta formazione dei giovani”. Desertificazione dei servizi bancari, un fenomeno disagevole che ha lasciato 48 comuni marchigiani senza sportelli. Quali sono le conseguenze più gravi e le possibili soluzioni da adottare per mantenere l’attività del territorio? “Quest’anno la situazione è ulteriormente peggiorata. I Comuni marchigiani senza sportelli bancari sono diventati, secondo i dati della Camera di

Commercio delle Marche, elaborati dal nostro Centro Studi, sessantasei, pari al 41 per cento dei 227 Comuni marchigiani. Insomma, quasi un Comune su due non ha una banca. Le conseguenze? Sempre più home banking e sempre meno sportelli bancari. A pagarne il prezzo sono i cittadini, per lo più anziani, dei piccoli Comuni montani e delle aree interne. Culturalmente diffidenti verso l’utilizzo dei servizi digitali, anche perché lo scorso anno, i furti di identità e le truffe on line sono aumentati del 20 per cento. Soprattutto ai danni di over 65. Non solo, nei piccoli Comuni montani nell’ultimo decennio abbiamo assistito alla chiusura di ospedali, uffici postali, edicole, sportelli delle società di luce e gas. A risentirne la qualità della vita, con un progressivo spopolamento di questi territori

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e con un calo delle presenze di turisti, che privilegiano località che offrono servizi. Molti anziani sono costretti a recarsi nei Comuni vicini per fare le loro operazioni bancarie o anche solo per prelevare contanti con il bancomat. Disagi si hanno anche per esercenti e commercianti, che debbono versare in banca i loro incassi giornalieri, soprattutto per i piccoli acquisti. In questi Comuni montani sarebbe comunque auspicabile garantire, se non filiali bancarie, almeno uno sportello “leggero” con un addetto uno o due giorni alla settimana o almeno una cassa continua ed uno sportello bancomat”. L’argomento Aeroporto Ancona – Falconara, uno dei temi in territori dove si paga ancora in contanti,

scottanti di inizio anno. Quali sono i pronostici per questo 2024 in termini di continuità della mobilità internazionale? Sarà possibile offrire ai lavoratori una stabilità organizzativa? “Francamente della polemica relativa

all’Aeroporto di Falconara, alle imprese interessa poco. Quello che per noi è fondamentale

Aeroporto Ancona – Falconara, uno dei temi scottanti di inizio anno

è la garanzia che i voli di continuità territoriale siano garantiti, così come i collegamenti delle Marche con i principali scali nazionali e internazionali. Le Marche pagano da tempo uno storico ritardo infrastrutturale che sta condizionando pesantemente la competitività del sistema

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produttivo regionale. E’ giunta l’ora di colmare questo gap. Da un sistema infrastrutturale efficiente derivano vantaggi per tutta l’economia marchigiana. Ai lavoratori aeroportuali non possiamo che augurare di risolvere i loro problemi. Secondo noi occorre puntare con forza sulla sinergia tra Porto, Aeroporto e Interporto per la mobilità di merci e persone. La Regione ha presentato inoltre un ambizioso progetto di ‘Autostrada

dell’Entroterra’ con una rete di Pedemontane e Intervallive per unire le aree interne e montane da Carpegna ad Amandola. Fondamentali anche i lavori della Fano Grosseto. L’obiettivo è quello di ricucire la frattura fra entroterra e fascia costiera, collegando l’Adriatico e il Tirreno. Infine va affrontata e risolta l’annosa questione della terza corsia sull’intero tratto marchigiano dell’A14”.

Moreno Bordoni e Paolo Silenzi

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Problematiche del territorio e possibili soluzioni per agevolarne la crescita di Sauro Grimaldi, Presidente Confindustria Macerata

Sauro Grimaldi Presidente Confindustria Macerata

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Nel territorio provinciale diversi sono i problemi da affrontare che pongono di fronte sfide importanti da superare. Credo però che la priorità sia rappresentata da due tematiche su cui dobbiamo concentrarci: • lo spopolamento dei Comuni dell’entroterra (spopolamento che già era iniziato anni fa e

nostra provincia/regione, sia a livello di strade, collegamenti, alta velocità e a livello immateriale per la copertura della banda larga non presente ovunque e indispensabile per i processi di digitalizzazione e innovazione. La potenziale soluzione secondo me per ripopolare

che ha avuto un acceleramento con i tragici eventi sismici del 2016 che hanno colpito l’Italia centrale) e quindi occorre approntare

l’entroterra è investire sul lavoro, sulla manifattura sostenibile attraendo investimenti e contestualmente

Unire l’artigianato della tradizione con le tecnologie

avanzate e sostenibili del futuro

una normativa speciale per le aree interne (specie quelle colpite dal sisma); • la carenza di infrastrutture materiali ed immateriali, che è un altro grande gap che da sempre limita la

rigenerare i nostri borghi ed il senso di comunità, promuovendo servizi e opportunità di lavoro per rendere attrattivo e vivo un territorio che ha un patrimonio

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paesaggistico e culturale non secondo a nessuno. Inoltre favorirebbe di molto il rilancio delle zone colpite dal terremoto la costituzione della ZESS (Zona economica Speciale Sisma) una proposta che già dalla prima ora dopo il sisma, Confindustria Macerata ha fatto coinvolgendo nella progettualità Sindaci, Associazioni, Ordini Professionali, Università e sottoscrivendo una proposta articolata di Zes, che avesse i caratteri della specialità, della straordinarietà ed eccezionalità configurando un’ipotesi tecnica progettuale prototipale valevole per le regioni colpite dal sisma. Riguardo poi alle infrastrutture abbiamo costituito un gruppo di lavoro con le altre Associazioni di Categorie proprio per promuovere e favorire progettualità operative in tal senso.Tutto è collegato infatti al

discorso degli investimenti per le infrastrutture materiali ed immateriali che sono i presupposti basilari per lo sviluppo economico, sociale, demografico, turistico. Pensando a come risolvere in modo concreto e rapido queste problematiche occorre convergere su un piano strategico e una visione di sistema che coinvolga tutti gli attori del territorio, Confindustria Macerata, da sempre parte attiva nelle progettualità ed azioni nell’interesse del territorio, ha un ruolo essenziale sia come collettore, che promotore di processi virtuosi per il benessere delle comunità.

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MARCHE 2024 - GLOCAL ECONOMIC FOCUS ESG89 | ECONOMIA & SOCIETÀ Blocco dei voli di continuità. Il futuro dell’economia territoriale rapportata ai competitors internazionali

di Pierluigi Bocchini, Presidente Confindustria Ancona

E’ evidente che le Marche soffrono da sempre di un gap infrastrutturale che ci penalizza rispetto ai competitors internazionali e non possiamo permetterci il rischio della chiusura dell’aeroporto di Falconara: ecco perché sono convinto che si debba investire

ancora piuttosto che vanificare gli sforzi compiuti fino ad oggi. Ci dicono che i voli sono vuoti: ma se il servizio funzionasse e fosse veramente affidabile, i nostri industriali lo utilizzerebbero per i loro clienti, ad esempio su Milano, dove il tempo per raggiungere

Sono convinto che si debba investire ancora piuttosto che vanificare gli sforzi compiuti fino ad oggi

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Pierluigi Bocchini Presidente Confindustria Ancona

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questa città si ridurrebbe a un terzo. Le soluzioni sono due e da pianificare insieme: alzare il contributo pubblico e coinvolgere compagnie solide che siano disponibili a investire su una strategia organica di crescita di tutto l’incoming su Ancona, con un progetto serio di promozione turistica delle Marche da condividere con gli imprenditori e una crescita complessiva del sistema ricettivo della regione. Sono necessari investimenti seri a lungo termine sia per l’incoming che per l’outgoing. Cosa si è fatto per promuovere

le Marche? Poco a mio parere, invece serve al più presto una strategia di marketing territoriale tenendo conto di tutti i target: turismo, corporate e business travel, meeting aziendali, eventi e congressi.

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Sanità, occupazione e servizio di trasporto pubblico

Sanità, occupazione e incremento del trasporto pubblico locale, per Cisl Marche sono questi i principali nodi da sciogliere del tessuto socioeconomico marchigiano. A parlane è il Segretario Generale di Cisl Marche, Marco Ferracuti. Non serve avere tanti piccoli ospedali, c’è più bisogno di strutture importanti e qualificate, con bacini di utenza adeguati

Marco Ferracuti Segretario Generale Cisl Marche

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Situazione sanità. Lunghe liste di attesa e precaria assistenza territoriale sono i punti deboli del sistema sanitario marchigiano. Quali sono le cause principali e quali le potenziali strategie da impiegare per la salvaguardia della salute pubblica? “ Come Cisl siamo convinti che bisogna ragionare insieme e condividere progetti e soluzioni. La salute non riguarda solo l’ospedale, serve appropriatezza. Il mattone non è una cura, servono anche personale e attrezzature. Non serve avere tanti piccoli ospedali, c’è più bisogno di strutture importanti e qualificate, con bacini di utenza adeguati. Questo rende più sicure le cure e ottimizza il sistema. L’innovazione tecnologica

e strumentale dei nostri ospedali è una priorità. Servono nuove strutture, più moderne. Ma questo richiede tempo, e in questa transizione dobbiamo preservare la qualità degli domanda sono strettamente connesse. I lunghi tempi di attesa derivano sicuramente da un’insufficiente offerta regionale di prestazioni, offerta che va potenziata. In che modo? Io partirei da una migliore regolamentazione dell’attività libero professionale ospedali che abbiamo. Le criticità citate nella interna rendendo pubbliche e trasparenti, ad esempio, le agende di prenotazione.

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Attenzione però, perché l’aumento dell’offerta produce un automatico aumento della domanda di prestazioni. Che invece va governata con attenzione. Da chi? Ovviamente dai medici di famiglia, che per farlo però devono potersi dedicare con cura all’attività clinica e diagnostica. Questo significa che devono riorganizzarsi in forme associate, e con il supporto di personale infermieristico e amministrativo. Dove potrebbero trovare queste condizioni? Nelle Case della Comunità, che sono appunto presidi territoriali. Un’efficace azione di filtro della medicina generale e territoriale eviterebbe anche l’intasamento dei Pronto soccorso. Queste azioni consentirebbero di adeguare

l’offerta sanitaria ai bisogni del territorio, riducendo la mobilità passiva. Va tenuto conto, però, del fatto che le Marche sono una piccola regione, con bacini di utenza limitati, e che per questo è inevitabile e fisiologico un certo livello di mobilità passiva. Infine va detto che nessuna azione di riorganizzazione della sanità marchigiana sarà possibile se non si mette mano alla rete ospedaliera. La nostra è ipertrofica, mal distribuita sul

territorio e organizzata secondo logiche che

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avvantaggiano più i dirigenti delle Unità Operative piuttosto che i pazienti. Servono meno ospedali, ma più specializzati”. Come si è chiuso il 2023 nel fronte dell’occupazione? “ L’Istat certifica che nel 2022, ultimo dato disponibile, il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni nelle Marche era al 66,8%, con un +6,7 % rispetto all’Italia ed un +2% rispetto al Centro. Positivi anche i dati della disoccupazione e i tassi di attività e di inattività. C’è però una “tipicità” marchigiana che è allarmante: il lavoro c’è ma è povero sul fronte delle retribuzioni. Nelle Marche le

fasce operaie ed impiegatizie registrano da tempo una differenza negativa rispetto alle medie nazionali e del centro, che diventano significative nel settore della manifattura che è trainante nel nostro territorio. Sulle analisi siamo

Una “tipicità” marchigiana è allarmante: il lavoro c’è ma è povero sul fronte delle retribuzioni

tutti d’accordo. Ora è il tempo delle scelte e delle azioni. Riteniamo fondamentale utilizzare i fondi europei

anche per la creazione di occupazione stabile e di qualità, rinnovare i contratti regionali dell’artigianato che sono scaduti da troppo tempo e infine rafforzare la

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