Eliteness #02 – IT

ALIMENTAZIONE

AYURVEDA: ARMONIZZARE IL CORPO E LO SPIRITO

Nell’ Ayur veda, la medicina tradizionale basata sulla filosofia indiana, si ritiene che il corpo, l’anima e lo spirito formino un unicum indivisibile. Agire su uno di questi aspetti influenza necessariamente gli altri. Questo insieme costituisce peraltro un microcosmo in costante interazione con il mondo, il macrocosmo. Tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che si consuma è costituito dai medesimi elementi: l’etere, l’aria, l’acqua, il fuoco e la terra. Dalla loro combinazione risultano anche le tre energie vitali, definite dosha. Il principio della mobilità (vata) è costituito da etere e aria; quello della trasformazione (pitta) da fuoco e acqua e il principio della struttura (kapha) è composto da acqua e terra. Altro elemento centrale: il fuoco digestivo (agni), che ci permette di assorbire alimenti, emozioni e informazioni. Le malattie del corpo o dell’anima possono avere svariate origini, spiega la dottoressa Simone Hunziker, medico generico specializzato in Ayurveda: «Esse possono essere legate all’eccesso di uno o più dosha e/o a uno squilibrio di agni, il nostro fuoco digestivo. Per quanto concerne i disturbi del sonno, innanzitutto si verifica che non derivino da altri problemi, come dolori causati da reumatismi o reflusso gastrico. Nel qual caso si comincia a curare questo disturbo.». Troppo vata può provocare la scomparsa del sonno «Se il disturbo non deriva da una patologia pregressa, è in generale dovuto a un eccesso di vata. Bisogna dunque privilegiare alimenti e attività in grado di ridurre questo dosha», sintetizza la dottoressa Hunziker. Una cosa più facile a dirsi che a farsi, in quanto, purtroppo, vata è un principio dominante nella

I CONSIGLI DELL’AYURVEDA PER DORMIRE BENE

nostra vita quotidiana: «Siamo bombardati di informazioni, abbiamo ritmi di vita decisamente irregolari, mangiamo rapidamente, cibi freddi e crudi, senza smettere di parlare... Sono tutti fattori che aumentano vata», sottolinea. Prima misura da assumere: adottare una corretta igiene di vita. Seconda misura: assumere alimenti che abbassano vata: cibi cremosi, umidi, caldi e cotti, l’esatto opposto di questo principio caratterizzato dal freddo e dall’aridità. «Una zuppa di verdura con riso o pasta la sera è l’ideale. Ciò non «SIAMO BOMBARDATI DI INFORMAZIONI, ABBIAMO RITMI DI VITA DECISAMENTE IRREGOLARI, MANGIAMO RAPIDAMENTE, CIBI FREDDI E CRUDI, SENZA SMETTERE DI PARLARE...»

1) Masticare. «Stimola la digestione e sazia tutti i sensi. Peraltro, masticare è considerata la seconda fase del processo di digestione. La prima è la cottura degli alimenti e la terza ha luogo nello stomaco», precisa la dottoressa Simone Hunziker. 2) Privilegiare gli alimenti che calmano vata. Tra questi predominano i sapori dolce, salato e acido. L’astringente, l’amaro e il piccante producono l’effetto inverso, aumentano vata, e vanno dunque consumati con moderazione. Farinacei, frumento, riso, avena e quinoa sono alimenti benefici, le verdure (facendo attenzione a quelle a foglia e ai cavoli), la frutta matura e di stagione e anche i pomodori, il latte e i latticini sono consentiti se si digeriscono. significa che non si possano mangiare pane e formaggio, ma che si devono consumare in quantità ridotte. E anche un bicchiere di vino rosso, uno solo però!, è tra i rimedi consigliati per calmare vata», riassume la dottoressa Hunziker. Infine, per non spegnere o ridurre il nostro agni, il nostro fuoco digestivo, si sceglierà il momento in cui si è al culmine del proprio vigore per assumere il pasto principale: tra mezzogiorno e le quattordici. Adottare questi piccoli correttivi può già cambiare le cose, ribadisce la specialista.

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