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5. Conflitto strutturale vs. conflitto riguardante le relazioni oggettuali: il primo si riferisce ad una stressante disparità di intenti tra le tre strutture psichiche maggiori, ossia l’Es, l’Io e il Super-Io (Freud 1926), sperimentata come pienamente appartenente al sè dell’individuo. Il secondo, invece, si riferisce a un conflitto che si svolge all’interno di uno spazio psichico che è antecedente a tale differenziazione strutturale (Dorpat, 1976; Kernberg, 1983, 2004). Un’altra formulazione di questa dicotomia è conflitto edipico vs. conflitto pre- edipico. 6. Conflitto di tipo oppositivo vs. conflitto del tipo dilemma della scelta (Rangell, 1963); oppure, in analogia, conflitti convergenti vs. conflitti divergenti. (Kris, A. 1984, 1985). Nel primo caso si intendono i conflitti tra forze intra-psichiche che si possono integrare tramite un compromesso (una formazione di compromesso); nel secondo, a cui a volte ci si riferisce come a conflitti ‘o/o’, si intendono quelli dove tale negoziazione risulta difficile e si è obbligati a scegliere una delle due opzioni, con la conseguenza del lutto e della rinuncia per la scelta alternativa. Esiste un’ampia varietà di orientamenti psicoanalitici in tutto il mondo, con differenze complesse e sovrapposizioni , e con diversi gradi di importanza attribuita al conflitto. Ad un estremo di questo spettro si collocano gli orientamenti freudiani e kleiniani contemporanei, che continuano a ritenere il conflitto un concetto centrale per loro formulazione dello sviluppo e del funzionamento psichico. All’altro estremo dello spettro troviamo la prospettiva della Psicologia del Sé di Kohut, una teoria dello sviluppo basata sulle carenze e sullo sforzo per costruire una struttura psichica; questa posizione propone un paradigma completamente diverso, in cui la nozione di conflitto passa in secondo piano a parte un breve accenno al conflitto tra genitore e bambino su differenti bisogni relativi all’oggetto-sé . Il modo con cui viene concepito il conflitto è uno dei fattori determinanti sia dello sviluppo del pensiero di Freud, sia dello sviluppo delle teorie psicoanalitiche dopo Freud.
II. FASI DELLO SVILUPPO TEORICO: FREUD
Seguendo i cambiamenti nella concettualizzazione del conflitto in Freud, si possono identificare diversi periodi nello sviluppo della sua teoria. Appare indicativo il modo particolare in cui tre diverse psicopatologie cercano di organizzare i loro conflitti . Gli isterici convertono la lotta tra la sessualità e la società in sintomi fisici, creando un conflitto tra la mente e il corpo. Gli individui ossessivi spostano la lotta tra un’idea e il suo affetto verso un’ossessione apparentemente innocua. I pazienti paranoidi proiettano le loro esperienze intollerabili sul mondo esterno, creando un conflitto tra il mondo interno e il mondo esterno. Lo studio di questi modi unici di risolvere in modo inadeguato i conflitti psichici andò gradualmente a definire fasi successive dello sviluppo della teoria.
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