Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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quel momento” (Garma, 1969, pp. 488-489; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). In questo contesto dunque: “I sogni sono allucinazioni durante il sonno causate dall’impatto traumatico - sull’Io indebolito del dormiente - di contenuti psichici fino ad allora repressi che l’Io dormiente, non in grado di esercitare controllo, accetta quindi come reali e spinge verso il travestimento, tentando così di alleviare le dolorose tensioni psichiche” (ibid. p. 491; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.) La teoria del sogno, formulata in questo modo, richiede l’elaborazione di una metapsicologia del trauma anche dal punto di vista della teoria strutturale: “[...] la psiche del traumatizzato può essere considerata come suddivisa in diverse istanze: una è un’istanza parassitaria creata da un intenso trauma che obbliga alla ripetizione; un’altra, è un Sé sottomesso a quella istanza e che ripete ciò che viene richiesto; un’altra ancora, è un Io sano e solido che… difende sé stesso… dalla coazione a ripetere e cerca di far fronte alle forze istintuali” (1978, p. 116; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.) Più oltre, l’ “istanza parassitaria” sarà chiamata Super- Io (1978, p. 118). In questo modo “le nevrosi sono condizionate da un pernicioso Super- Io, che riflette una minacciosa realtà esterna e sottomette l’Io, spingendolo a comportarsi in modo inappropriato e impedendogli di far fronte all’Es in modo più equilibrato.” (1978, pp. 118-119; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.) Per ogni sintomo nevrotico (a livello individuale e di gruppo), nel lavoro teorico di Garma viene messa in evidenza l’esistenza di una combinazione e interazione conflittuale tra forze che impongono la ripetizione e altre che spingono verso il mascheramento, così come Freud (1939) aveva sostenuto in “L’uomo Mosè e la religione monoteistica”. In questo contesto, Garma ridefinisce anche il concetto di pulsioni di vita e di morte in relazione alla concettualizzazione del conflitto nel masochismo . Nella sua visione, le pulsioni di vita e di morte non sono forze elementari ma sono il risultato di esperienze vissute e interiorizzate durante la fase di strutturazione della psiche. Riferendosi alle nazioni - che secondo Freud possono essere interpretate analogicamente ad un individuo nevrotico - Garma sviluppa la sua concettualizzazione di pulsioni di vita o di morte: “Tra le reazioni alle esperienze passate che persistono nelle reazioni del presente, alcune spingono le nazioni verso il progresso e il benessere; altre, invece, sono più distruttive e causano sofferenza, cosicché in una teoria psicoanalitica è possibile affermare, in maniera semplificata, che in una nazione coesistono tendenze o impulsi progressivi e vitali, e altri che sono regressivi, autodistruttivi o mortiferi. (1978, p. 47; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Riprendendo lo stesso concetto in un altro passaggio, egli afferma: “[queste tendenze o impulsi autodistruttivi] vengono ipotizzati ritenendo i comportamenti patologici …) conseguenti a tentativi di sottomettere ed aggredire oggetti persecutori internalizzati [...] perlopiù diretti contro la genitalità. A loro volta, questi oggetti interni persecutori derivano dal fatto che il soggetto è vittima di circostanze attuali, infantili o ereditate, che sono e sono state dannose” (in Rascovsky de Salvarezza, 1974, p. 169; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Concettualizzando il Super- Io come un insieme di oggetti persecutori che attaccano la genitalità del soggetto, prendendo in considerazione la centralità del conflitto edipico oltre che l’istinto di morte come risultato della internalizzazione di esperienze distruttive per l’individuo,

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