Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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biologicamente determinata (Ginot, 2015), correlata agli storici riferimenti di Freud a eventuali processi inconsci al di là dell’inconscio rimosso (Freud, 1923, 1930 Fin dai primi stadi dello sviluppo pre-natale, intra-uterino, l’esperienza sensoriale partecipa alla formazione di una memoria di base affettiva ed emotiva, una vera pietra miliare per l’organizzazione delle prime rappresentazioni (Mancia 1980; Le Doux, 1992). Ci potrebbe essere pertanto un meccanismo che fa da ponte tra la neurofisiologia della memoria e il concetto dell’inconscio freudiano. Inoltre, con un notevole ampliamento dell’originale concetto di inconscio dentro ai domini del “non conscio”, sono state postulate altre importanti convergenze interdisciplinari con le scienze cognitive, la neurobiologia e le neuroscienze (Bucci 2001) L’attuale enorme database delle ricerche sul cervello focalizzate sui processi e sulle rappresentazioni inconsce ha conseguentemente influenzato il modo con cui l’inconscio è concepito all’interno della stessa psicoanalisi. Quindi quando gli analisti prendono in esame un tipo di conoscenza, che è fuori dalla consapevolezza, ma non è determinata dalla rimozione, utilizzano sempre di più l’espressione mutuata da quelle discipline: “conoscenza implicita procedurale” (Clyman, 1991; Fosshage, 2005). Nel cuore di questo territorio concettuale - che riguarda le procedure e le rappresentazioni implicite ed enattive –c’è un modello di sviluppo (come pure un modello di cambiamento terapeutico) che è coerente con i risultati della ricerca sull’attaccamento, le interazioni precoci genitori- bambino e le neuroscienze cognitive ed affettive (Gabbard & Westen,2003; D.N. Stern et al., 1998.) Di conseguenza, secondo alcuni il modello di cambiamento terapeutico potrebbe essere modificato dando nuova enfasi ad una consapevolezza presumibilmente non conflittuale, non simbolizzata, implicita o procedurale, piuttosto che alla trasformazione di rappresentazioni inconsce in consapevolezza riflessiva e conoscenza simbolizzata (insight), oppure di codici procedurali in codici simbolici ( dal processo primario al secondario, da forme di pensiero prevebali a quelle verbali) . (Boston Change Process Study Group, 2007; Lyons- Ruth, 1998, 1999). Questo ’inconscio non rimosso è collegato con la dotazione biologica della persona: esso porta dalle esperienze precoci infantili che non possono essere rimosse alla strutturazione di un sé nucleare e del vasto ambito della “soggettività” individuale. Le caratteristiche di base del sistema della memoria implicita si prestano a collegamenti con le assunzioni di base del lavoro clinico, sottolineando cioè il ruolo centrale dell’esperienza relazionale in psicoanalisi (Barnà, 200 b, 2014), ed hanno profondamente modificato il concetto di elaborazioni di transfert/controtransfert per quanto riguarda le trasformazioni attraverso le simbolizzazione del sogno, enacment e sintonizzazione fino alla prosodia del linguaggio (Mancia, 2006). Questi risultati riconfermano gli aspetti “costruttivi” della relazione analitica (Freud, 1937a), specialmente il lavoro collegato alla verbalizzazione delle fantasie inconsce che possono essere inferite dall’ascolto empatico e sintonizzato dell’analista. Questa costruzione può avvenire anche attraverso la negoziazione dei significati, e del linguaggio usato per esprimerli (Barnà, 1990, 2007a). (pag 260) Seguendo le ricerche di Le Doux sull’interazione implicita dei sistemi multipli di memoria negli adulti in condizioni di trauma acuto, alcuni studi longitudinali hanno continuato ad

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