Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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interne e alla fantasia inconscia. Al tempo stesso i progressi nella conoscenza dello sviluppo precoce del cervello, la neuro-plasticità e la neuro-connettività sembravano fornire una validazione potenziale della teoria psicoanalitica della personalità e la sua metodologia clinica.

IV.Aa. Inconscio Dinamico in Neuroanalisi: Conflitto Inconscio, Rimozione, Memoria e Prime fasi di sviluppo Shevrin et al. (1992; 1996) hanno presentato il primo studio neuro-scientifico noto sull’inconscio dinamico, in cui la risposta del cervello nella forma di potenziali collegati ad eventi ha fornito dei marker neurofisiologici per i conflitti inconsci di un gruppo di pazienti affetti da fobia sociale. Shevrin et al. (2002) hanno correlato le risposte ad un gruppo di parole presentate in modo subliminale e supraliminale con un parametro di “rimozione, e hanno trovato che il processo di rimozione inibiva le risposte a parole giudicate dagli analisti cariche di significato conflittuale soggettivo per quello specifico paziente. Una serie di ricerche successive nell’area di quello che poi è diventato noto come il gruppo di ricerca di Shervin sulla percezione subliminiale (Brakel, L., Kleinsorge, S., Snodgrass, M. & Shevrin, H., 2000) ha affrontato un numero di fenomeni relativi al processo primario e secondario, compresi i markers fisiologici dei conflitti inconsci, degli affetti, delle difese, e la natura attribuzionale /vs relazionale di queste due modalità di funzionamento. Questo corpo di ricerche ha fatto guadagnare a Shevrin il Sigourney Award nel 2003. Villa, Shevrin, Snodgrass, Bazan e Brakel (2006) si sono focalizzati sulla elaborazione del linguaggio naturale, detto anche NLP (dall'inglese Natural Language Processing , elaborazione della lingua naturale N.d.T.), nell’inconscio. I risultati hanno evidenziato l’importanza di una concezione di connectionist account della “attivazione diffusa”, l’equivalente neurofisiologico della nozione freudiana di energia libidica libera che caratterizza il processo primario. Confrontabile alla concettualizzazione psicoanalitica classica del processo primario, anche la spiegazione del connectionist account ha evidenziato che le cariche libere o legate erano strettamente dipendenti dalla natura delle motivazioni e difese. Più la motivazione è istintuale e ‘pulsionale’, più è probabile che essa serva per mediare l’attivazione diffusa o l’energia libera. Più le difese falliscono e aumenta l’angoscia, più prevalgono le energie libere. L’esplorazione della memoria nell’ambito dello sviluppo pre-verbale e pre-edipico continua a rappresentare un’altra area di grande interesse sia in Europa che nel Nord America. Le Neuroscienze hanno distinto una memoria a lungo termine, esplicita e ‘verbalizzabile’, e una memoria procedurale, (non passibile di ricordo), implicita che non può essere richiamata alla coscienza né verbalizzata. Tale scoperta ci consente di ipotizzare che tutte le esperienze infantili dei primi due anni di vita sono collocate in questo secondo tipo di memoria che è gestita dall’amigdala nella sua funzione di elaborazione delle emozioni. L’ippocampo, infatti, che è indispensabile per il sistema della memoria esplicita, non raggiunge la sua maturazione completa fino ai due anni di vita. Lo studio della memoria implicita, successivo alla sua enunciazione da parte di Warrington and Weiskrantz (1974), amplia il concetto di inconscio e lo sposta in un nuovo posto: dal regno del rimosso all’arena della inconsapevolezza

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