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secolo, per differenziare gli orientamenti positivisti da quelli descrittivi nelle scienze fisiche e sociali (Vedi Dilthey (1883/1967), Lewin (1935), Wright (1971), per queste tradizioni di pensiero). Tre degli allievi di Stumpf ( Max Wertheimer, Kurt Koffka e Wolfgang Köhler ) iniziarono una serie di studi a partire dall’affermazione di Stumpf secondo cui il tutto è diverso dalla somma delle sue parti . Sebbene la Psicologia della Gestalt sia iniziata dagli studi sull’organizzazione percettiva, i tre studiosi, insieme ai loro allievi più importanti, Kurt Lewin e Kurt Goldstein , elaborarono gradualmente alcuni principi generali riguardo alle dinamiche del comportamento e dell'esperienza applicandoli all’apprendimento, alla cognizione, alla creatività, alla motivazione, alle dinamiche di gruppo e ad altri fenomeni sociali. E’ stato proprio attraverso l'integrazione dei principi della Gestalt che il concetto di campo ha assunto importanza in relazione ai processi psicologici. Il primo utilizzo implicito del concetto di campo si ebbe con l’indagine sui fenomeni percettivi- visivi. Partendo dal lavoro di von Ehrenfels, Wertheimer (1925/1938) dimostrò che gli input elementari e i processi di percezioni sono organizzati in insiemi significativi percepiti prima degli elementi che costituiscono il tutto. Inoltre, ha mostrato come la natura dell'intero o la forma siano determinate dall'interrelazione delle parti e dal contesto in cui si trova la forma. Questo per dire che ogni figura ha il suo sfondo o campo, e che non esiste una figura isolata, senza un campo. Le caratteristiche dello sfondo determinano a loro volta le caratteristiche della forma in configurazioni significative. Inoltre, le forme (gestalt) vengono create durante l’atto della percezione, non semplicemente a livello di attività cerebrale e sono dunque il risultato complessivo del processo percettivo. Questo uso iniziale del concetto di campo, che sottolinea la contestualizzazione e l’interdipendenza nella percezione, è stato poi generalizzato ad altri tipi di fenomeni. Ad esempio, un riflesso motorio apparentemente semplice cambia significativamente in campi diversi. Se durante un'escursione il piede di qualcuno dei partecipanti rimane intrappolato in una radice, i muscoli flessori del piede si rilassano improvvisamente per evitare una caduta. Ma se si fa un passo falso quando si scende da una collina ripida, i muscoli flessori si contraggono. Questi riflessi, piuttosto che unicamente come delle elementari associazioni stimolo-risposta, possono essere intesi come risposte olistiche in cui “gli stimoli appaiono in una situazione globalmente diversa, o per dirla con altre parole, con significati diversi per l’organismo” (Goldstein, 1939, p. 166; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Ciascun riflesso, pur stimolato in modo simile, avviene in un campo differente se questo è inteso come “situazione totale” (p. 166), ed è quindi organizzato diversamente. Detto in altri termini, è nel contesto che prende forma quella particolare tipologia di coinvolgimento e significato dell'esperienza. Il concetto di campo fu ulteriormente elaborato come ‘Principio fondamentale della Gestalt’ (Koffka, 1935, p.41), con significato analogo al suo uso in fisica. Secondo questa prospettiva, la dinamica dei sistemi di qualsiasi genere non deriva dai singoli oggetti isolati ma dalle “reciproche relazioni tra fattori nella situazione concreta, cioè, essenzialmente, dalla condizione momentanea dell’individuo e della struttura della situazione psicologica” (Lewin, 1935, p. 41; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T.). Il campo psicologico, così come il campo elettromagnetico o quello gravitazionale, è considerato come un sistema dinamico di forze che modellano il comportamento degli individui all'interno del sistema stesso (Koffka, 1935, p. 42). La "forza", in un campo psicologico, è stata variamente descritta come bisogni, intenzioni, tensioni, predisposizioni, che creano "valenze" o direzioni nel campo. Soprattutto a Lewin, la teoria del campo fornì un mezzo per descrivere sistemi complessi senza ricorrere a deduzioni causali o riduzionismi istintuali o ambientali. Le proprietà del campo, come proposte dai gestaltisti, enfatizzano gli eventi concreti nelle situazioni immediate. Il campo integra l'individuo in un "sistema di interdipendenza con gli altri" (Wertheimer, 1925/1938, p.
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