Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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sempre più coese e il ritorno alla materia inorganica. Nel discutere delle svolte e delle evoluzioni della sua teoria degli istinti nel corso degli anni, Freud afferma con chiarezza la sua visione di fondo del conflitto: “la nostra concezione è stata dualistica fin dall’inizio […]” (1920, p. 238). Qui, Freud definisce anche lo sviluppo come risultato di un conflitto. Riferendosi all’“istinto verso la perfezione”, egli ci dice: “Congiunto con gli effetti della rimozione, lo sforzo dell’Eros potrebbe spiegare i fenomeni che vengono attribuiti alla pulsione testé menzionata” (Freud 1920, p. 228). Il conflitto tra Eros e la rimozione di Eros crea un desiderio di miglioramento che aumenta la capacità di sublimazione, fatto già sottolineato da Freud nell’ articolo su Leonardo da Vinci che inaugurò la psicoanalisi applicata (Freud,1910). Verso la fine della sua vita, Freud,tornò a questo punto di vista e ne ampliò l’ importanza, giungendo infine a concepire il conflitto tra istinti di vita e istinti di morte come fondante per la concettualizzazione di tutto il comportamento e il pensiero umano: “Soltanto la cooperazione o l’azione mutualmente opposta dei due istinti primari - l’Eros e la pulsione di morte - e mai l’azione di una sola di esse, può spiegare le variopinte manifestazioni dell’esistenza” (Freud,1937, p.526). II. C. La Teoria Strutturale (Seconda Teoria Topografica) (1923-1937) L’evoluzione teorica di quella che divenne nota come Teoria Strutturale - fuori dall’America del Nord come la Seconda Teoria Topografica) - presentata nel 1923, fu l’enunciazione della struttura tripartita della personalità: Es, Io e Super-Io (Freud, 1923a). In questa fase della sua teorizzazione Freud ampliò l’idea di conflitto, situando l’Io all’interno di un gioco di scacchi a tre livelli. In “L’Io e L’Es” (1923 a) Freud integrò tutte le sue idee sul conflitto in un sistema unico di grande complessità, dove l’Io deve confrontarsi con diverse relazioni conflittuali . Primariamente c’è la lotta conflittuale contro gli impulsi dell’Es , al cui interno vi è il conflitto fra istinti di vita e istinti di morte . In secondo luogo, l’Io deve affrontare il conflitto tra questi impulsi e il mondo esterno . In terzo luogo l’Io, identificandosi con i suoi oggetti, crea un al suo interno un altro livello per accogliere questi oggetti ora internalizzati, livello che Freud chiamò S uper-Io . Così, l’Io crea un altro conflitto tra se stesso e il suo Super- Io. Si può intuire la complessa natura del coinvolgimento del Super-Io nel conflitto se lo si immagina come un livello speciale all’interno dell’Io, l’ideale dell’Io (Freud, 1921) costituitosi nel corso dello sviluppo come erede del conflitto edipico. La Teoria dell’Angoscia-Segnale (la Seconda Teoria dell’Angoscia), dove il conflitto strutturale emerge a chiare tinte, arrivò poco dopo (Freud, 1926). I meccanismi di difesa furono definiti e collocati nella porzione inconscia dell’Io. Oltre ai concetti precedentemente definiti - la rimozione, la formazione reattiva, la regressione, l’identificazione e la proiezione - il concetto di negazione venne ad occupare un posto sempre più centrale (Freud, 1923b, 1924 b), e risulta chiaro che la rimozione è solo una delle difese. L’angoscia diventò la causa (scatenante) della difesa, non il suo risultato. I sintomi psiconevrotici vennero visti come formazioni di compromesso che sorgono dal conflitto tra istinti e difese, con la partecipazione

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