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setting definito da regole spaziali e temporali. Il setting mentale indica la capacità dell'analista di mantenere uno stato mentale tale da venire coinvolto nell'analisi. Ma lo stato mentale dell'analista deve anche permettergli di essere consapevole di quando la diade si allontana da ciò che l'analista considera psicoanalisi. Con questa consapevolezza, l'analista tornerà a svolgere il proprio compito di fare psicoanalisi, ovunque e in qualsiasi momento, anche fuori dallo studio. In senso stretto, il campo del del sogno comprende non solo l'ambiente temporale e spaziale, ma anche quello mentale. Tuttavia il campo va oltre a tutto ciò, poiché comprende tutte le situazioni in cui può verificarsi una simbolizzazione come riflesso del processo analitico. Il coinvolgimento emotivo tra analista e analizzando inizia già prima del primo colloquio e continua dopo ogni seduta, al di fuori dello studio dell'analista. L'analista ha il vantaggio di poter percepire come il suo universo mentale si stia espanendo mentre scrive di una seduta, quando parla dell'analizzando con colleghi, supervisori e analisti, quando un suo sogno notturno getta luce su questo o quel processo analitico, o quando ha intuizioni su un'analisi leggendo un libro, guardando un film o partecipando a una riunione scientifica. Lo stesso accade anche agli analizzandi, ma gli analisti hanno accesso a questi avvenimenti in un momento successivo, cioè durante le sedute. Il campo analitico implica anche la presa in considerazione di situazioni in cui non si sta facendo analisi. Ad esempio, le interruzioni del setting spaziale, temporale o mentale fanno parte del campo analitico e costituiscono un aspetto privilegiato dell'analisi. Quando il setting viene distrutto il campo analitico continua a essere presente e questo permette di osservare e comprendere le interruzioni del setting. La configurazione del transfert e del controtransfert fa parte del campo, ma non va confusa con il campo stesso. Nel campo tutti i legami emotivi sono transitori, anche se, a prima impressione, si seguono certi schemi. Occorre inoltre ricordare che qualsiasi cambiamento nel vertice di osservazione può alterare questi schemi. La persona reale dell'analista, la persona reale dell'analizzando e gli aspetti della realtà esterna fanno, anch'essi, parte del campo analitico. Genere, età, religione, ideologia, credenze ed esperienze di vita dell'analista e dell'analizzando sono aspetti del campo. Le difficoltà finanziarie possono essere fantasie, ma anche fatti reali. In maniera analoga, un atto terroristico può servire come materiale per i sogni di una diade analitica, ma le sue conseguenze sono comunque reali. L'analista è addestrato a trattare il sogno e le difficoltà che si verificano nel sogno, ma deve espandere la sua percezione del campo per includere la realtà fattuale ed essere consapevole delle conseguenze di questa realtà nel lavoro della diade. L'analista lavora per discernere l'area in cui la diade sta lavorando in ciascun determinato momento, pur sapendo che i momenti sono transitori e che aree differenti si sovrappongono. 6) Il Modello del Teatro e il Campo Analitico Cassorla (2005, 2018) ha proposto il modello del teatro come un modo per descrivere le funzioni dell'analista che lavora come osservatore-partecipante nel campo analitico, in cui è dunque sia l'oggetto di fantasie che una persona reale. Quando si trova di fronte a scene collocate nel teatro analitico, un analista, con la sua funzione analitica intatta, svolgerà contemporaneamente le seguenti funzioni: 1. Personaggio - interagendo con gli altri personaggi che entrano nel campo. 2. Spettatore - osservando e cercando di capire cosa sta accadendo. (Il potere dipartecipare e osservare allo stesso tempo permette di esercitare le funzioni descritte di seguito).
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