Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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oggettuali. Il suo lavoro sulla Melanconia (Freud, 1917a) e sulla formazione del Super-Io, erede del complesso Edipico (1923, 1931, 1938), ne sono degli esempi. Il suo articolo sul Narcisismo (Freud, 1914), insieme a Lutto e Melanconia (Freud, 1917a), è spesso considerato come quello che contiene le radici delle teorie delle relazioni oggettuali: è qui che egli enuncia il concetto di scelta d'oggetto , distinguendo lungo il percorso evolutivo tra una prima scelta di tipo narcisistico e una successiva di tipo anaclitico. Quando inizialmente in Lutto e Melanconia usa il termine relazioni oggettuali , Freud parla dell'identificazione come di ‘una fase preliminare di scelta oggettuale’, sostenendo che essa è: “ il primo modo con cui l'Io evidenzia un oggetto. L’Io vorrebbe incorporare in sé tale oggetto e, data la fase orale o cannibalesca della propria evoluzione libidica, vorrebbe incorporarlo divorandolo" (Freud, 1915, p.109). In questo lavoro, l’elemento che Freud ritenne successivamente più significativo era la spiegazione del processo che opera nella malinconia, mediante il quale a un investimento d’oggetto viene sostituita un'identificazione. Qualche anno dopo, in Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921), il tema dell'identificazione viene ripreso da Freud e sembra emergere un cambiamento rispetto alla sua visione precedente, o forse solo una chiarificazione. In quel lavoro l'identificazione è descritta come qualcosa che precede l'investimento dell’oggetto e che si distingue da esso. Inoltre, tornando al tema dell'identificazione, in Psicologia delle masse Freud usa la parola ‘introiezione’ in diversi punti. Egli scrive: "In primo luogo l'identificazione è la forma più originaria di legame emotivo con un oggetto; in secondo luogo essa può diventare per via regressiva il sostituto di un legame oggettuale libidico in certo modo mediante introiezione dell'oggetto nell'Io; e in terzo luogo essa può insorgere in rapporto a qualsiasi aspetto posseduto in comune – e in precedenza non percepito - con una persona che non è oggetto delle pulsioni sessuali” (Freud, 1921, pp. 295- 296). Questa visione dell'identificazione è costantemente rimarcata in molti scritti successivi di Freud, come ad esempio in L'Io e l'Es, dove scrive che l'identificazione primaria con i genitori: "non sembra essere la conseguenza o l’esito di un investimento oggettuale, bensì qualcosa di diretto, di immediato, di più antico di qualsiasi investimento oggettuale "(Freud, 1922, pp. 493-494). Freud sosteneva quindi che tale processo non fosse limitato alla melanconia, ma fosse piuttosto un evento generale. Queste identificazioni primarie in larga misura costituiscono la base di ciò che descriviamo come il ‘carattere’ di una persona. Ma cosa ancora più importante, Freud ha ipotizzato che le identificazioni derivanti dal tramonto del Complesso di Edipo formano il nucleo del Super-Io (cfr J. Strachey 1957, pp. 240-242). (Vedi anche le voci INCONSCIO, CONFLITTO, EGO PSYCHOLOGY). Modell, scrivendo del rapporto di Freud con le teorie relazionali, afferma: "Nelle sue teorizzazioni più tarde, Freud sottolinea il valore dell'identificazione e della perdita dell’oggetto nella formazione della struttura...Freud ipotizzava che ciò che veniva interiorizzato rappresentasse la relazione tra le persone. Nel Compendio di Psicoanalisi (Freud, 1940), ad esempio, egli ha descritto la funzione del Super-Io in relazione all'Io come prosecuzione delle funzioni svolte dalle figure del mondo esterno. Fairbairn ha sostanzialmente esteso il concetto freudiano di relazioni oggettuali interiorizzate. Sebbene Freud non abbia mai

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