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La più recente generazione di terapie include tre gruppi di farmaci antidiabetici che hanno portato a una sostanziale evoluzione dell’approccio terapeutico.

Gli incretino-mimetici aumentano la produzione di insulina dal pancreas in base alla concentrazione di glucosio nel sangue e riducono la produzione di glucosio dal fegato. Gli agonisti del recettore dell’ormone intestinale GLP-1 (GLP-RA), somministrati principalmente per via iniettiva, agiscono come il gruppo precedente, ma hanno anche un’efficacia importante nel ridurre il peso corporeo. Infine, le gliflozine (SGLT2i) causano un aumento dell’escrezione di glucosio nelle urine, riducendo la pressione arteriosa e il peso corporeo. Poiché il diabete è una malattia che causa danni vascolari, sono spesso le complicanze cardiache e renali a peggiorare il quadro clinico.

La malattia coronarica, l’insufficienza cardiaca e la malattia renale cronica sono le tre complicanze più comuni nel corso della patologia diabetica. Negli ultimi anni, nei congressi diabetologici internazionali, sono stati presentati importanti studi clinici, che hanno coinvolto migliaia di pazienti ai quali è stato somministrato (insieme ad altre terapie antidiabetiche) uno di questi nuovi farmaci o un placebo per molti anni. Questi studi riguardano la loro efficacia sia nel controllo del diabete che nel loro impatto sul cuore e sui vasi sanguigni. La maggior parte dei farmaci non ha un effetto negativo sulle complicanze cardiovascolari. Tuttavia,

sembra che i farmaci dell’ultimo gruppo (le

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