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psicoanalitica come relazione contenitore-contenuto proposta da Virginia Ungar e Luisa Ahumada (2001). All’interno dell’ampio quadro concettuale della Psicologia del Sé, può essere storicamente rilevante la concezione di Kohut della costruzione di un senso di sé coeso attraverso il transfert e dell’oggetto-Sé, l’identificazione, e i processi di “trasmutazione interiorizzante” (Kohut, 1977). Nella Psicologia del Sé Contemporanea, Hans-Peter Hartmann (2004) vede il contenimento in modo simile al concetto della Psicologia del Sé di mentalizzazione e rispecchiamento affettivo precoci, basato sulla “funzione regolativa di un oggetto Sé arcaico” (p. 254). Tuttavia, secondo Grotstein (1981b), il contenimento in Bion deve essere distinto dal rispecchiamento di Kohut, perché “la concezione di Bion si riferisce a una elaborata attività tipica del processo primario, che agisce come un prisma per rifrangere- per così dire - la tonalità intensa delle urla del bambino nelle varie componenti dello spettro cromatico, in modo da selezionarle e collocarle in una gerarchia di importanza e di azione mentale. Pertanto, il contenimento per Bion è un processo molto attivo che implica sentire, pensare, organizzare e agire” (ibid, p.134).
VII. STUDI INTERDISCIPLINARI
Secondo lo studioso bioniano Paulo Cesar Sandler (2005a), sia Freud che Klein hanno riconosciuto una relazione tra crescita emotiva e crescita intellettuale. Sandler attribuisce a René Spitz e John Bowlby il merito di aver aperto la strada a questi studi, fornendo la prova di questa relazione in specifici ‘contesti di privazione’. Molti studi sullo sviluppo e sul neurosviluppo hanno fornito in seguito ulteriori conferme di questo collegamento. Tuttavia, è stata la teoria del Contenitore-Contenuto di Bion che “ha fornito un insight su come questa relazione funziona al suo inizio. La crescita emotiva e intellettuale è espressa in termini di relazione tra il bambino e il seno in ogni suo minimo aspetto, non è posta come una questione di principio, postulato o costrutto immaginario...” (Sandler 2005a, p. 161; corsivo P.C.S.). È in questo contesto che va visto il nostro resoconto riassuntivo degli studi interdisciplinari che emergono dai vari quadri concettuali dinamico-evolutivi.
VII. A. INFANT RESEARCH
Gli studi di René Spitz (1945, 1965, 1972) sugli effetti della separazione materna a lungo termine in bambini istituzionalizzati hanno avuto una grande influenza sulla Teoria della Separazione-Individuazione di Mahler. È importante sottolineare che Spitz fu anche il primo a mettere in evidenza l’importanza vitale di un ‘holding’ affettuoso da parte dei caregiver nei confronti del bambino, cosa che favorisce una ricca comunicazione tattile, affettiva e non verbale tra i bambini e i loro caregiver. Questa tradizione è continuata con Mahler (Mahler,
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