Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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"struttura integrativa" all'interno della prospettiva storica, quando, nel suo tributo a John Bowlby, afferma che : "i principali autori relazionali hanno contribuito alla nostra comprensione clinica della relazionalità umana e dell’attaccamento nelle loro differenti sfaccettature e implicazioni. Fairbairn ha esplorato la psicodinamica dell’attaccamento a figure parentali fisicamente o emotivamente assenti. Winnicott ha chiarito i modi sottili attraverso cui un attaccamento sicuro facilita lo sviluppo del senso soggettivo del sé e ha mostrato i modi in cui l'assenza di tali funzioni genitoriali preclude un suo adeguato sviluppo. La teorizzazione innovativa di Loewald suggerisce che l'apparente separazione tra il soggetto che si attacca e l'oggetto d'attaccamento si sovrappone a un livello di organizzazione del processo primario in cui il sé e l'oggetto possono esistere in gradi diversi d’indifferenziazione l'uno rispetto all'altro. Loewald (1988) suggerisce che le relazioni oggettuali sane non consistono tanto in una chiara separazione del sè dagli oggetti, quanto nella capacità di contenere in tensione dialettica forme differenti di relazioni reciprocamente arricchenti. Infine, Sullivan e gli interpersonalisti contemporanei hanno contribuito a farci comprendere quanto le vicende delle prime esperienze d’attaccamento si manifestino nelle relazioni attuali, inclusa la relazione transfert- controtransfert con l'analista. A questo punto dell’evoluzione delle idee psicologiche, la teoria dell'attaccamento e la teoria psicoanalitica [Relazioni Oggettuali] offrono l’emozionante possibilità di una convergenza che le arricchisce entrambe" (Mitchell, 1998, p. 193; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T). L'interesse post-freudiano al ruolo dell'oggetto nello sviluppo dell'apparato psichico ha creato un intenso confronto con l’elaborazione teorica sviluppata in Francia e a Montreal, dal momento che gli analisti francesi contemporanei parlano di un “terzo modello” dell’apparato psichico ipotizzando una prima fase della vita umana in cui la mente del bambino debba essere considerata nel contesto dell'ambiente di accudimento (modello bi-personale), prima di differenziarsi nell’uno o nell’altro modello freudiano -topografico o strutturale- entrambi monopersonali. Nello sviluppo umano, la mente bi-personale precede quella monopersonale descritta da Freud e caratterizzata dalla autonomia psichica di pulsioni, di difese e di fantasie intrapsichiche. Green ha riletto Winnicott seguendo questa idea, e Brusset (2005b, 2006), Reid (2008a, 2008b) e altri hanno seguito questo esempio. Questo potrebbe essere un ulteriore terreno comune nella ricerca psicoanalitica a livello internazionale, oltre a quello suggerito da Gabbard nel 1995 sul transfert e controtransfert. Loewald (1960) afferma che: "le pulsioni istintuali sono principalmente in relazione agli ‘oggetti’ e al ‘mondo esterno’ tanto quanto lo è l’Io. In altre parole, le pulsioni istintuali organizzano l'ambiente e sono organizzate da esso non meno di quanto ciò non avvenga per l'Io e la sua realtà .... È la reciprocità dell'organizzazione, nel senso dell’ organizzarsi a vicenda, che costituisce l'inestricabile interrelazione tra ‘mondo interno e mondo esterno’ "(ibid., p. 23; citazione tradotta per questa edizione, N.d.T). Questa affermazione di Loewald entra in risonanza con il pensiero degli analisti francesi contemporanei che operano su entrambe le sponde dell'Atlantico. Molte scuole di pensiero che in Europa si rifanno al Modello delle Relazioni Oggettuali, o in Nord America al Modello Relazionale, includono tra i concetti base per il futuro arricchimento del pensiero e della tecnica delle Relazioni Oggettuali le concettualizzazioni

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