Dizionario Enciclopedico di Psicoanalisi dell'IPA

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‘sull’amore primario’ di Sandor Ferenczi e Michael Balint, quelle sul ‘difetto fondamentale’ di Balint e altre ancora. 3. La definizione più ristretta data alla Teoria psicoanalitica delle relazioni oggettuali limita il termine alla "British Psychoanalytic School" di Melanie Klein e Fairbairn e ai relativi approcci di Guntrip (1961, 1971), Winnicott (1955, 1963), Wisdom (1963, 1971) e Sutherland (1963). Tradizionalmente, sia in Europa che in Nord America, questo modo di intendere la Teoria delle Relazioni Oggettuali è stato contrapposto alla Psicologia dell'Io. Le concettualizzazioni latino-americane delle Relazioni Oggettuali riportate qui di seguito sono principalmente legate a questa definizione più ristretta con particolare attenzione alla teoria kleiniana e ai suoi sviluppi riferibili principalmente a Bion, Meltzer e Winnicott. Recentemente, Auchincloss e Samberg (2012) hanno descritto le Teorie delle Relazioni Oggettuali in base alle loro somiglianze e le hanno raggruppate secondo alcune differenze. Riportiamo di seguito la versione aggiornata, e leggermente modificata, di tale prospettiva. Le Teorie delle Relazioni Oggettuali condividono molti dei seguenti aspetti: 1. Le relazioni oggettuali sono l'unità di base dell'esperienza. 2. La mente umana è considerata alla ricerca-dell’oggetto (object-seeking) fin dalla nascita; la motivazione di base per la ricerca- dell’oggetto non è riducibile a nessuna altra forza motivazionale; 3. Le relazioni oggettuali interiorizzate sono costruite nel corso dello sviluppo grazie all'interazione tra fattori innati (come la predisposizione innata agli affetti e le competenze cognitive) e relazioni con altri (care-givers). 4. Le relazioni interpersonali rispecchiano relazioni oggettuali interiorizzate; la psicopatologia, in particolare la psicopatologia grave come la psicosi o il disturbo di personalità borderline e narcisistico, è concettualizzata in termini di relazioni oggettuali. Questi punti condivisi portano ad avere un determinato atteggiamento teorico verso gli aspetti fondamentali del modello psicoanalitico della mente tra cui la sua motivazione, la sua struttura, lo sviluppo e in ultimo la psicopatologia. Le Teorie delle Relazioni Oggettuali stabiliscono un collegamento naturale con lo studio delle dinamiche familiari e di gruppo, così come con lo studio dello sviluppo nella psicologia evolutiva. Le Teorie delle Relazioni Oggettuali differiscono l'una dall'altra in base a parecchi criteri: 1. Per i rapporti che hanno con la teoria delle pulsioni: M.Klein, E.Jacobson e M.Mahler rimangono particolarmente fedeli alla teoria delle pulsioni. Loewald, Kernberg, Sandler e Winnicott sono esempi di teorici delle Relazioni Oggettuali che mantengono una visione della teoria pulsionale all’interno della quale il concetto di pulsione viene modificato in vari modi, ponendo l'accento sull'affetto e sulle relazioni oggettuali come elementi costitutivi delle pulsioni. Fairbairn, Guntrip e Sullivan sono generalmente considerati i più distanti dalla teoria freudiana delle pulsioni. 2. Per l'importanza data all'aggressività nella vita psichica: nonostante il pensiero di M.Klein sia spesso considerato focalizzato sull'aggressività, gli analisti kleiniani ritengono che sarebbe più corretto dire che la sua teoria si concentra sulla scissione, come

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